Il prolungato periodo di assenza di precipitazioni sul territorio piemontese da dicembre ad aprile sta mettendo in seria crisi il sistema degli acquedotti locali. Per far fronte a questo problema, l’Ato 4 Cuneese (l’ente di governo del servizio idrico dell’ambito cuneese) ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione residente in
provincia affinché si riduca, ove possibile, la quantità di acqua utilizzata quotidianamente.
La campagna, attiva sui nuovi canali social istituzionali (Facebook e Instagram) dell’Ato, propone alla cittadinanza alcuni semplici suggerimenti da seguire che, se messi in pratica da tutti, possono davvero fare la differenza in termini di risparmio idrico.
«Sono molti i gesti abitudinari compiuti da tutti noi, spesso senza pensarci, che contribuiscono allo spreco di questa importante e purtroppo limitata risorsa rappresentata dall’acqua – commenta il presidente dell’Ato 4 –. Insaponarsi sotto la doccia o spazzolare i denti con il getto sempre aperto, fare la lavatrice anche quando non è piena, lavare sovente l’auto, sciacquare frutta e verdura sotto il rubinetto anziché in una bacinella, sono solo alcuni esempi di azioni quotidiane che potremmo evitare senza troppa fatica e con importanti risultati di risparmio idrico».
L’Autorità d’Ambito, formalmente operativa dal 2002, è il soggetto istituzionale con funzioni di governo, organizzazione e regolazione del Servizio Idrico Integrato, che comprende la gestione dell’acquedotto (captazione, potabilizzazione, adduzione e distribuzione dell’acqua per usi civili, civici, industriali alimentari ecc.), del drenaggio e collettamento dei reflui e del corretto smaltimento dei fanghi della depurazione.
Un recente studio dell’Arpa Piemonte sugli effetti del cambiamento climatico sulle risorse idriche ha messo in luce come l’aumento generalizzato delle temperature, la diminuzione degli apporti nevosi nelle zone apine, le scarse ma violente precipitazioni che riducono i processi infiltrativi, uniti ai lunghi periodi siccitosi, porteranno ad una progressiva riduzione delle portate delle sorgenti. «La rete dell’acquedotto delle Langhe e delle Alpi Cuneesi, con i suoi 650 km di lunghezza, è alimentata da cinque sorgenti carsiche – continua il presidente Ato 4 –. Dobbiamo intervenire tempestivamente cercando di fare del nostro meglio per non peggiorare ulteriormente la situazione, collaborando tutti insieme per ridurre al minimo gli sprechi d’acqua e preservare così il nostro futuro. Per questo invitiamo tutti ad osservare comportamenti responsabili e ad aiutarci nella diffusione del messaggio: tutti gli enti locali come i Comuni, gli amministratori pubblici e i privati cittadini mettano like ai nostri canali social e condividano le nostre campagne di sensibilizzazione per diffonderle sempre e renderle efficaci».
I cambiamenti climatici in atto, infatti, hanno già un impatto sulle pianure cuneesi in termini di quantità, qualità e stagionalità della risorsa idrica, con implicazioni dirette sui regimi di deflusso lungo i corsi d’acqua, sui rischi naturali e sulla disponibilità di acqua. Tali implicazioni, a loro volta, hanno conseguenze negative sulla produzione di energia idroelettrica, sull’agricoltura e sulle attività agro-pastorali, sulla silvicoltura, sugli ecosistemi in
generale, sul turismo e sulle strutture ed infrastrutture umane. E la previsione nel breve termine, coadiuvata dalla scarsità di precipitazioni che ha caratterizzato l’inverno appena trascorso, è che non solo le aree alpine, ma anche le comunità a valle, saranno sempre più sotto pressione.